venerdì 19 settembre 2014

Riunificazione dei campionati - Stagione 1909/10

Nell'assemblea federale dell'agosto 1909, fu deciso di unificare i due tornei, pur continuando a mantenere i due titoli di Campione Federale e Campione Italiano. Ciò significa che la distinzione tra federale e italiano continuò, ma solo superficialmente, come un aspetto esteriore lasciato per accontentare coloro che volevano la separazione. In realtà, il torneo che sarebbe iniziato da lì a poco prevedeva che il titolo di campione italiano fosse appannaggio della squadra "italiana" meglio classificata e lo stesso era previsto per il titolo di campione federale.
Non solo, il nuovo torneo fu il primissimo a girone unico e, fino al 1929, rimase esperimento isolato. Prevedendo un numero alto di partite per ciascuna squadra, il nuovo torneo sarebbe iniziato in anticipo già nel 1909. Iniziava così il periodo, che dura tutt'ora, delle stagioni agonistiche anziché delle annate, come era accaduto fino a quel momento.

PRIMA CATEGORIA 1909/10
Come già anticipato, la formula fu quella del girone unico. Il titolo assoluto veniva attribuito alla prima classificata, mentre i titoli italiano e federale avrebbero dovuto spettare alle squadre composte rispettivamente da giocatori italiani e da giocatori di varia nazionalità, meglio classificate nelle due categorie. Ovvio che il titolo assoluto sarebbe ricaduto in uno dei due casi.

Squadre iscritte (con l'asterisco le partecipanti al titolo italiano, peraltro puramente onorifico):
Andrea Doria*,
Ausonia Milano*,
Genoa,
Inter,
Juventus,
Milan,
Pro Vercelli*,
Torino,
US Milanese*,
Venezia (ritirato prima dell'inizio del torneo).

Dopo un pessimo inizio, l'Inter ottenne una striscia di undici successi consecutivi che le consentì di raggiungere la Pro Vercelli, campione uscente, in testa alla classifica. L'ultima partita a Genova, però, fu fatale ai nerazzurri che non riuscirono ad effettuare il sorpasso sui rivali. 

CLASSIFICA FINALE:
Inter 25
Pro Vercelli 25
Juventus 18
Torino 17
Genoa 17
US Milanese 13
Milan 13
Andrea Doria 11
Ausonia 5

Si rendeva dunque necessario uno spareggio. Per regolamento, lo spareggio si doveva tenere in casa della squadra con miglior differenza reti, nel caso la Pro Vercelli, ed infatti fu ciò che accadde. 
Ma a questo punto cominciarono i guai. Il 5 e l'8 maggio erano date già predestinate ad amichevoli preparatorie per l'esordio assoluto della Nazionale, in programma il 15 maggio contro la Francia a Milano. Quando il 10 aprile fu chiaro che Inter e Pro Vercelli sarebbero terminate in testa alla pari, mancavano ancora alcune partite di campionato da recuperare. Lo spareggio dunque poteva essere giocato solo il 17 aprile, il 24 aprile o il 1° maggio. La Federazione propose la data del 17 aprile, ma la Pro Vercelli rifiutò perché in quel giorno alcuni suoi giocatori sarebbero stati impegnati in un torneo studentesco. La cosa poi si rese sospetta perché in realtà nessun giocatore della Pro partecipò effettivamente a quel torneo. Si poteva pensare che fosse un rinvio atto a far recuperare qualche infortunato e recuperare energie. L'Inter non si oppose. Quindi la Federazione optò per la data del 24 aprile, ma la Pro ancora una volta si oppose perché tre suoi giocatori sarebbero stati impegnati in un torneo militare. Il presidente federale Bosisio garantì ai vercellesi che la gara si sarebbe disputata il 1° maggio. Ma stavolta fu l'Inter ad opporsi perché a partire da quella data l'Inter era impegnata in tornei amichevoli in Emilia e Toscana e, giustamente, pretendeva parità di trattamento, anche perché non si era opposta al primo rinvio. Il consiglio federale ratificò dunque che la gara di spareggio fosse confermata per il 24 aprile, ritenendo pretestuosa la richiesta di rinvio della Pro Vercelli e per rispetto all'Inter. La Pro Vercelli, pur di ottenere forzosamente un rinvio, decise di partecipare allo spareggio con la squadra ragazzi (dagli undici ai quindici anni) con la convinzione che alla fine l'Inter accettasse il rinvio. Ma ciò non successe. L'Inter diligentemente giocò lo spareggio nella data decisa dalla Federazione, in un'atmosfera ostile e ottenendo una vittoria scontata e con essa il suo primo titolo. La rivista ufficiale della F.I.G.C. "Foot-ball" commentò così:
A noi, oggi, tocca un compito triste e ingrato... oggi siamo costretti a commentare, con l'animo ancora commosso da sdegno, quella che avrebbe dovuto essere l'apoteosi del tanto combattuto campionato del 1910 e che fu mutata... in uno spettacolo da burattini... sul terreno undici marmocchi alti un soldo di cacio... davano sfogo a tutta la malvagità propria dell'infanzia abbandonata ai suoi istinti... La squadra che si contrapporrà agli Internazionali tarda non poco a comparire... Ma eccoli finalmente, i componenti la quarta squadra della Pro Vercelli,... dagli undici ai quattordici anni... L'arbitro, signor Meazza dell'USM, verifica le tessere. Capitano della squadra vercellese è un bamboccio undicenne, alto sì e no un metro, che si reca dal lunghissimo Fossati, il capitano della Società milanese, a presentargli dei... cioccolatini. Poi offre a Peterlj un pezzo di gesso da lavagna: affinché segni la sua grande giornata. Ma se Dio vuole, la partita sta per iniziarsi...
i Vercellesi hanno trovato la loro più terribile forma di vendetta: hanno scagliati i loro giuocatori più piccoli... contro gli avversari... - Dileggiateli, burlatevi di essi... Voi non correte nessun pericolo: siete piccoli mentre essi sono grandi: essi non oseranno toccarvi... Forti dunque della vostra piccolezza, provocateli... Noi vi... incoraggeremo, li insulteremo a nostra volta: e il tormento del loro animo sarà la più bella vendetta che abbia mai visto Vercelli...
Sul campo, ne avveniva di ogni colore. Quei minuscoli prepotenti toccavano la palla con le mani, spingevano gli avversari... Dopo segnati i primi goals senza molta fatica, gli Internazionali giocarono solo per finire la partita. E allora... i Vercellesi stessi si segnarono dei goals [autogol]. I backs [difensori] tiravano essi nella propria rete. O sport, dove eri andato a finire?
Quei piccoli footballers che sono ottime promesse... trovarono qualche volta la via del goal. Non perché essi sapessero segnarlo: solo perché i difensori nero e azzurri, pur di non svolgere un giuoco forte, li lasciavano divertirsi a loro agio...
Finalmente la burla colossale ebbe termine: mentre gli Internazionali si avviavano al loro cascinale, qualcuno di essi ebbe a ricevere calci nelle gambe da qualche spettatore imbestialito...
una cosa ci ha fatto veramente piacere:... l'ammirevole contegno [...dell']Internazionale. Ai dileggi, alle provocazioni, essi opposero calma e serietà... Essi furono dei veri uomini di sport: e quegli undici marmocchi prepotenti, aizzati temerariamente all'insulto di tutta un'équipe valorosa, non si ebbero dai componenti di questa il minimo atto di violenza.
Un disperato tentativo della Pro Vercelli di contestare la posizione del giocatore interista Aebi, non approdò a nulla. Il 1° maggio, la Federazione squalificò i giocatori della Pro Vercelli per tutto l'anno 1910, li inibì dalla Nazionale e li multò per 200 lire a testa per aver subordinato la disputa di una competizione ufficiale ad altre gare indette da società o enti privati, schierando la quarta squadra e per il comportamento antisportivo tenuto durante la disputa della finale. La sanzione in seguito fu ridotta.
Spareggio:
Vercelli, Campo Foro Boario, 24/04/1910 : Pro Vercelli-Inter 3-10

INTERNAZIONALE Campione Federale d'Italia 1909/10
Formazione: Campelli; Fronte, Zoller I; Moretti, Fossati I, Streit; Capra I, Payer I, Peterli I, Engler, Schuler. Altri giocatori: Müller, Yenni, Stebler, Aebi, Cadoni, Cocchi, Fürter, Crespi, De Magistris I.
L'Inter Campione per la stagione 1909/10
PRO VERCELLI Campione Italiano 1909/10 (titolo disconosciuto)

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